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Bambini e sport: un libro per i genitori, per guidarli e accompagnarli

E’ disponibile in versione on line “Facciamo squadra”, il volume curato dallo psicologo Fabio Lucidi

 

Torna, in versione on line, “Genitori si diventa” la collana edita dal gruppo Gedi, che contiene il manuale "Facciamo squadra. Il movimento e lo sport", dello psicologo Fabio Lucidi. Si tratta di un libro ricco di riflessioni e spunti non solo per avvicinare i figli allo sport, ma anche per imparare a gestirne tutte le varie sfumature psico-emotive

“Trovo interessante la scelta di questa riedizione perché il tema e la sua analisi mantengono la loro attualità - commenta l’autore - ci sono fasi e aspetti dell’educazione in cui la genitorialità chiede consiglio, anche in situazioni di normalità, perchè la gestione quotidiana aggiunge sempre elementi di complicazione. Dai neonati alle prese con i primi approcci motori, ai bambini che si inseriscono nel gioco sportivo, fino ai ragazzi che iniziano a praticare o addirittura a specializzarsi nello sport, sono molte le dinamiche da affrontare che però che vengono spesso sottovalutate. Infatti, non dobbiamo dimenticare che il gioco è la principale esperienza cognitiva e di apprendimento in età evolutiva fino alla scuola e poi le si affianca nella crescita dell’individuo”.

“E’ anche vero che questo campo diventa spesso fonte di preoccupazioni e ansie per i genitori - prosegue Pesce - di fronte alle scelte da compiere, ma la cultura genitoriale e il rapporto equilibrato tra genitori e figli può essere un buon accompagnamento in questo spazio. Il concetto di accompagnamento, inoltre, rimanda all'idea di fare insieme: lo sport e l’attività motoria sono un piano in cui sperimentare la parità genitori-figli, anche se questo può rivelarsi un ruolo complicato per i genitori, che devono essere accompagnatori e non soltanto educatori”. 

Quali sono le caratteristiche di questo volume? “Nel libro cerco di fornire dati e di descrivere una serie di situazioni tipiche in cui è possibile ritrovarsi e fare quindi le proprie valutazioni. Non vuole essere un manuale, ma un racconto caratterizzato da informazioni, dati e testimonianze, in cui tutti possano facilmente riconoscersi: credo che i consigli non siano utili mentre può esserlo la condivisione di esperienze, dubbi e scelte simili. Quindi il mio approccio è quello di invitare a confrontarsi con chi le ha fatte e vissute prima di noi o si è già interrogato su tali questioni, che presentano caratteristiche ed aspetti diversi per ogni fase evolutiva”.

Per fornire contenuti ed esperienze ai genitori, l’autore si avvale delle testimonianze dirette di celebri sportivi come Orazio Arancio, Diana Bianchedi, Ottavio Bonincontro, Luca Cantagalli, Mauro Checcoli, Josefa Idem, Gianni e Pino Maddaloni, Arturo Mariani, Eddy Ottoz, Honey Thaljieh, Hristo Zlatanov e Andrea Zorzi. “Se lo sport rappresenta davvero uno strumento educativo, un veicolo di salute e benessere psicofisico, un ‘diritto di cittadinanza’, dobbiamo allora trovare il modo di facilitare l’accesso all’attività motoria e sportiva dei nostri figli e il suo mantenimento, indipendentemente dal loro grado di salute, abilità, risorse e competenza - conclude Lucidi - Questo libro è scritto con la speranza di poter facilitare ogni genitore a perseguire questi obiettivi”.

Acquisire uno stile di vita sano, confrontarsi con gli altri, far propri valori importanti: le ragioni per cui i bambini dovrebbero fare sport sono molteplici, e si legano a processi di sviluppo legati non solo al benessere fisico, ma anche a quello psicologico e sociale. Ciò nonostante, i dati Istat sull’attività motoria dei giovanissimi non sono esattamente confortanti: solo il 52% dei ragazzi di età compresa tra i 3 e i 17 anni pratica uno sport con continuità. Significa che circa la metà dei giovani non lo fa o lo fa saltuariamente. Nelle varie fasi dell’infanzia, della fanciullezza e dell’adolescenza, il rapporto con l’attività fisica cambia, ma una costante rimane: fa bene.